PROFESSORE
EUPavilion – Supervoid + Anna Livia Friel
COORDINATE
45.435494, 12.353704
LOCALITÀ
Castello
AMBITO
Centro Storico
AREA
Arsenale
TAG
Biennale, Spazi per la collettività, Riqualificazione urbana
TEMA
All’interno dei Giardini, le architetture dei padiglioni nazionali hanno instaurato una dialettica tale da permettere una chiara lettura storica della loro costruzione, offrendo un’immagine precisa degli obiettivi politici da cui erano attraversate le nazioni che in quel preciso momento storico ne ordinavano la costruzione. L’anacronismo di questi rapporti chiede di essere messo in crisi da un modello di padiglione che superi quello nazionale. Il progetto di un Padiglione Europeo per la Biennale di Venezia dovrà rispondere a questa nuova istanza, cercando allo stesso tempo di interrogarsi sulla relazione tra istituzioni Europee ed architettura, sul significato di “monumento” Europeo e sulla sua capacità di rapportarsi con alcuni caratteri tipici delle città storiche europee di cui Venezia costituisce un caso paradigmatico.
L’arcipelago dei padiglioni all’interno dei Giardini della Biennale ha modificato più volte la sua geografia a partire dall’istituzione come area espositiva nella parte di città fino ad allora occupata dai Giardini Napoleonici.
Da Esposizione Nazionale nel 1887 ad Internazionale nel 1895, dalla costruzione dei primi padiglioni “stranieri” fino all’ultimazione del nuovo padiglione Australiano nel 2015, i Giardini hanno costituito un territorio franco per l’architettura contemporanea all’interno della città storica per eccellenza.
Mediato dalla progressiva crescita del potere di quella che è stata definita la “prima fabbrica per la produzione di arte”, il rapporto che quest’area conclusa instaura con il resto della città, non è tuttavia privo di contraddizioni: da un lato il limite invalicabile dei Giardini e dell’Arsenale, dall’altro la pervasività delle nuove sedi che occupano numerosi edifici del centro storico.
DESCRIZIONE
L’arcipelago dei padiglioni all’interno dei Giardini della Biennale ha modificato più volte la sua geografia a partire dall’istituzione come area espositiva nella parte di città fino ad allora occupata dai Giardini Napoleonici.
Da Esposizione Nazionale nel 1887 ad Internazionale nel 1895, dalla costruzione dei primi padiglioni “stranieri” fino all’ultimazione del nuovo padiglione Australiano nel 2015, i Giardini hanno costituito un territorio franco per l’architettura contemporanea all’interno della città storica per eccellenza.
Mediato dalla progressiva crescita del potere di quella che è stata definita la “prima fabbrica per la produzione di arte”, il rapporto che quest’area conclusa instaura con il resto della città, non è tuttavia privo di contraddizioni: da un lato il limite invalicabile dei Giardini e dell’Arsenale, dall’altro la pervasività delle nuove sedi che occupano numerosi edifici del centro storico.