Il Padiglione della Pace all’Arsenale di Venezia

PROFESSORE
Benno Albrecht + Mauro Frate

COORDINATE
45.435494, 12.353704

LOCALITÀ
Castello

AMBITO
Centro Storico

TAG
Forme dell’abitare collettivo, Inclusione e accessibilità, Riqualificazione e rifunzionalizzazione urbana
Spazi per la collettività, Valorizzazione storico–culturale

TEMA
L’università Iuav si pone come luogo di discussione e come tavola rotonda sulle possibilità dell’architettura di conservare e ricostruire la Pace.
Il tema del workshop è quello di realizzare un allestimento e un padiglione all’Arsenale di Venezia per alloggiare Guerra e Paz, due giganteschi pannelli di 14 metri per 10, realizzati per il palazzo dell’ONU a New York, da Candido Portinari, il grande pittore brasiliano, figlio di emigranti italiani.
È anche un modo per ricordare Ernesto Teodoro Moneta, l’unico italiano insignito del premio Nobel per la Pace nel 1907, che realizzerà il Padiglione della Pace a Milano durante l’Esposizione internazionale del 1906. Come scriveva Ivan Illich “La guerra tende a uguagliare le culture, mentre la pace è la condizione in cui ciascuna cultura fiorisce nel proprio modo incomparabile”.

DESCRIZIONE
L’origine del complesso di cantieri navali e officine risale al XII secolo, cuore dell’industria bellico-navale che ha contribuito in modo decisivo all’espansione marittima della Serenissima. Il primo nucleo dell’Arsenale Vecchio è sorto in un’area retrostante al bacino di S. Marco, strategicamente posizionato per ragioni di difesa e di accessibilità rispetto al rifornimento di legno necessario alla costruzione delle navi. Strettamente legato allo sviluppo economico della città, il complesso sarebbe stato continuamente modificato durante i secoli a seconda dei cambiamenti tecnologici dell’industria e della variabile domanda della Repubblica Marinara di mezzi bellici e di trasporto commerciale.
Con la fine della Repubblica nel 1797 l’Arsenale comincia il suo lento declino per l’incapacità di aggiornare la produzione e la sempre più difficile convivenza tra attività produttive e il centro storico.
Si scelse così di valorizzare la sua vocazione turistico-culturale mantenendo nell’Arsenale Vecchio, a ovest, la presenza della Marina Militare e alcune attività legate alla cantieristica, affidando il recupero e la conversione della parte sud-orientale alla Biennale di Venezia con i suoi a spazi espositivi e amministrativi.